L’ultima frontiera dell’IA: dialogare con i morti grazie ai deadbotdi.
- Nova Form
- 26 giu
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Al Vittoriale di Gardone Riviera, la dimora-museo di Gabriele D’Annunzio affacciata sul Lago di Garda, da inizio maggio i visitatori possono sperimentare un’esperienza senza precedenti: conversare con un deadbot, un ologramma interattivo che ricostruisce la personalità e la voce del Vate.
Alimentato da interviste, testi e filmati storici, questo “avatar digitale” risponde con stile e tono autenticamente dannunziani, rendendo il progetto AVaDa un primo esperimento italiano nel dialogo con i defunti, già rodato da tempo in Cina e Corea del Sud.
La magia del deadbot risiede nella sua capacità di far rivivere un interlocutore storico, trasformando una semplice visita in un’esperienza immersiva. Grazie a sofisticati sistemi di intelligenza artificiale e archiviazione semantica, le risposte non sono generiche, ma aderenti al personaggio ricreato: così il pubblico può rivolgere domande e ricevere risposte coerenti con quel personaggio, ricreato sulla base di dati reali e rigorosi .
Questa applicazione non è solo un’esperienza museale sorprendente, ma apre una finestra su nuove possibilità operative. Immagina workshop tecnici dove un “expert-bot” animato spiega procedure tecniche o suggerisce strategie di prototipazione; immagina eventi aziendali in cui il fondatore della tua impresa “prende parola” davanti a un pubblico, raccontando i processi, le sfide e le soluzioni adottate. È l’AI narrativa applicata al business, dove tecnologia e storytelling si fondono.
Naturalmente, non si tratta solo di innovazione, ma anche di responsabilità: quando si ricostruisce la voce di una persona non più in vita, è essenziale assicurare trasparenza sulle fonti, chiarezza sui limiti del sistema e rigore nei meccanismi di aggiornamento e moderazione. Non vogliamo una falsificazione postuma, bensì una restituzione autentica di contenuti, personalità e cultura – elementi in cui Novaform pone grande attenzione in ogni progetto.

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